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Sicurezza sul lavoro: cosa rischia chi aggredisce un operatore sanitario

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Sicurezza sul lavoro: Cosa rischia chi aggredisce un operatore sanitario

Il 5 agosto 2020 il Senato ha dato il via libera al disegno di legge a tutela della sicurezza degli operatori sanitari.

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Prima di essere approvato, il testo ha avuto un lungo iter in Parlamento, ma contiene importanti disposizioni in materia di sicurezza rivolte a tutelare tutte le figure che svolgono un’attività professionale nella Sanità.

Come già visto in altri articoli in cui si è parlato di sicurezza sul lavoro, gli operatori sanitari e in generale tutti i professionisti che hanno un contatto diretto con il pubblico, sono le persone più esposte al rischio di aggressioni.

Gli eventi che si sono verificati nelle settimane scorse a Napoli e a Latina ai danni di medici e infermieri, senz’ombra di dubbio hanno accelerato l’approvazione della legge.

Si stima che ogni giorno un operatore sanitario è interessato da episodi di violenza, innescati da pazienti affetti da particolari patologie psichiatriche, a volte dalle lunghe attese per ottenere la prestazione, altre da un’inadeguata gestione delle situazioni di emergenza.

Non è raro che un familiare di un paziente morto a seguito del ricovero in pronto soccorso per un incidente o altra emergenza, esprima la propria frustrazione nei confronti del medico che gli comunica il decesso!

In un precedente articolo (fai clic qui per visualizzarlo) ti ho parlato delle linee guida per la gestione degli episodi di violenza e delle misure da adottare per prevenire le aggressioni sui luoghi di lavoro, perché agire sulla prevenzione è anche meglio che intervenire in seguito per rimediare ai danni e alle lesioni.

Tuttavia laddove la prevenzione non fosse sufficiente e quindi dovessero verificarsi comunque episodi di violenza ai danni di chi opera nella Sanità, la legge sulla sicurezza costituisce un provvedimento concreto a salvaguardia di categorie professionali che per la peculiarità del lavoro svolto sono le più esposte.

Chiunque causi lesioni a medici, infermieri e ausiliari rischia da 8 a 16 anni di carcere e il pagamento di una multa che va da 500 a 5mila euro, nel caso di lesioni gravissime, da 4 fino a 10 anni per le lesioni gravi.

Il decreto sulla sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni estende quindi le aggravanti previste per i pubblici ufficiali agli addetti del settore Sanità.

Le strutture sanitarie dal loro canto, sono tenute a garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro adottando misure di natura organizzativa per la tutela della salute degli operatori idonee a prevenire gli episodi e a consentire ai sanitari di svolgere la propria prestazione in sicurezza.

È opportuno predisporre percorsi formativi rivolti a sensibilizzare gli operatori all’uso di una comunicazione adeguata alla gestione delle emergenze e delle situazioni di conflitto.

La prevenzione gioca un ruolo determinante sulla riduzione dei rischi, pertanto è stato istituito anche un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, per monitorare gli episodi di violenza, gli eventi considerati come minacce, l’attuazione delle misure di prevenzione.

Lo scopo dell’Osservatorio è monitorare tutte le situazioni conflittuali che possono dare luogo a episodi di violenza e sviluppare statistiche su cui lavorare per ottimizzare le risposte.

I dati a disposizione non sono rispondenti ai casi effettivamente verificatisi. In molte realtà il valore statistico della denuncia della violenza è ancora sottovalutato, e con l’istituzione dell’osservatorio si spera di sensibilizzare le strutture a tenere traccia degli eventi in modo da adottare misure appositamente studiate per garantire la sicurezza dei luoghi, anche attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza e gestione informatizzata da remoto delle infrastrutture per l’analisi dei singoli eventi.

L’osservazione degli eventi registrati dagli appositi di sistemi di video e audio analisi favorisce lo sviluppo di adeguate misure organizzative e consente di valutare la validità delle misure già adottate.

In questa ottica può essere utile il sistema di controllo e gestione delle infrastrutture sviluppato da BOR. La virtualizzazione delle attività di controllo svolte tradizionalmente da personale sul posto, consente di ridurre l’esposizione ai rischi di aggressione e di ottimizzare i tempi di gestione dell’emergenza.

Il sistema BOR può essere fruito da remoto oppure integrando una postazione di controllo nella struttura con un operatore che da un’unica postazione sorveglia, comunica in live con gli ambienti e in caso di emergenza avvia i protocolli di sicurezza prestabiliti. Le forze dell’ordine vengono allertate in tempi brevissimi e per risultato viene facilitata la gestione dell’emergenza da parte degli organi preposti.

La possibilità di visionare i filmati rappresenta uno strumento molto utile per ottimizzare l’attuazione dei piani di emergenza e sviluppare sistemi sempre più efficaci, perché consente di analizzare le eventuali criticità dei sistemi in uso e approntare protocolli adeguati.

Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo sistema di controllo e gestione informatizzata da remoto, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.

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Cosa rischia chi aggredisce un operatore sanitario
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Come già visto in altri articoli in cui si è parlato di sicurezza sul lavoro, gli operatori sanitari e in generale tutti i professionisti che hanno un contatto diretto con il pubblico, sono le persone più esposte al rischio di aggressioni.

Gli eventi che si sono verificati nelle settimane scorse a Napoli e a Latina ai danni di medici e infermieri, senz’ombra di dubbio hanno accelerato l’approvazione della legge.

Si stima che ogni giorno un operatore sanitario è interessato da episodi di violenza, innescati da pazienti affetti da particolari patologie psichiatriche, a volte dalle lunghe attese per ottenere la prestazione, altre da un’inadeguata gestione delle situazioni di emergenza.

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In un precedente articolo (fai clic qui per visualizzarlo) ti ho parlato delle linee guida per la gestione degli episodi di violenza e delle misure da adottare per prevenire le aggressioni sui luoghi di lavoro, perché agire sulla prevenzione è anche meglio che intervenire in seguito per rimediare ai danni e alle lesioni.

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