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Quali spese sono ammesse per la misura “Resto al Sud”?

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Quali spese sono ammesse per la misura “Resto al Sud”?

Il Decreto Rilancio (DL 34/2020) ha ampliato la misura “Resto al Sud”, destinata alle Regioni del Mezzogiorno, portando il contributo a fondo perduto dal 35% al 50%.

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La misura è stata introdotta per la prima volta nel 2017 dalla legge “Mezzogiorno” ed è destinata a professionisti e soggetti under 46 che risiedono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nelle aree del Centro Italia interessate dagli eventi sismici del 2016 e 2017, che hanno deciso di avviare un’attività nelle zone poc’anzi elencate.

Nel corso degli anni la misura ha cambiato aspetto più volte, passando attraverso fasi più restrittive per arrivare fino ad oggi, quando per favorire la ripresa dopo l’emergenza sanitaria da Coronavirus, il Governo ha deciso di ampliare le agevolazioni, intervenendo sulla percentuale del contributo a fondo perduto, sul finanziamento massimo per ogni beneficiario, sulle spese ammissibili, sui beneficiari, sulla modalità di restituzione del prestito a tasso zero, che passa così dal 65% al 50%.

Il limite del finanziamento massimo erogabile per i soggetti costituiti come società resta a 200mila euro, mentre quello per i singoli beneficiari passa da 50mila a 60mila euro.

Per fare un esempio pratico oggi un soggetto residente in una delle regioni del Mezzogiorno poc’anzi elencate, che intende avviare un’attività nella sua regione, grazie agli ampliamenti introdotti dal Decreto Rilancio, ottiene un finanziamento di 60mila euro; di questi dovrà restituire, in sette anni a tasso zero, il 50% del prestito anziché il 65%.

Quali attività si possono avviare per fruire della misura Resto al Sud?

I settori in cui è possibile avviare attività fruendo della misura “Resto al Sud” riguardano la produzione di beni nei settori industria e artigianato, la trasformazione dei prodotti derivanti dall’agricoltura, dalla pesca e acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone e il turismo.

Anche le farmacie, gli studi professionali, i giornalisti appartengono alle categorie professionali finanziabili dalla misura.

Sono escluse le attività agricole e il commercio.

Quali spese sono ammesse per la misura Resto al Sud?

Il contributo copre le spese sostenute per la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria dei locali destinati allo svolgimento dell’attività, quelle sostenute per l’acquisto di impianti tecnologici, macchinari, attrezzature, software e altre spese di gestione e utili all’avvio dell’attività.

Sono invece escluse le spese di progettazione, le consulenze, i salari, le spese notarili, le imposte e le tasse.

Il singolo beneficiario denominato per comodità XYZ, di età compresa tra i 18 e i 45 anni, che intende avviare un’attività imprenditoriale o professionale nella propria regione, riceve un finanziamento di 60mila euro per coprire le spese che andrà a sostenere per avviare la sua attività.

Abbiamo già visto cosa può portare nel finanziamento come voce di spesa sostenuta, e sappiamo che dei 60mila euro ricevuti, in sette anni dovrà restituire sotto forma di prestito a tasso zero 30mila euro, corrispondenti al 50% del finanziamento ottenuto.

Se XYZ invece corrisponde ad una società formata da quattro persone può ricevere un finanziamento massimo di 200mila euro, e in sette anni dovrà quindi restituire 100mila euro.

XYZ deve essere necessariamente residente in una delle regioni sopra elencate, o trasferirsi entro 60gg dall’esito positivo dell’istruttoria in una di esse, non deve risultare titolare di altra attività, non ha ricevuto altre agevolazioni, non è vincolato ad alcun rapporto lavorativo. Il professionista XYZ non deve risultare possessore di PIVA, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per attività analoghe a quella che intende avviare.

Il finanziamento è garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI e gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

La spesa sostenuta per l’acquisto dell’impianto di monitoraggio BOR è ammessa per la misura Resto al Sud?

Anche le spese sostenute per l’acquisto dell’impianto tecnologico BOR sono ammesse come voce di spesa finanziabile. Quindi XYZ può avviare la sua attività dotando i locali di un impianto tecnologico per il controllo della corretta utilizzazione delle infrastrutture ed evitare così, sinistri, danneggiamenti e anomalie.

Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo impianto tecnologico che usiamo per svolgere in Tele-presenza il servizio di portierato e guardiania virtuale, richiedi una consulenza gratuita.

 

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Nel corso degli anni la misura ha cambiato aspetto più volte, passando attraverso fasi più restrittive per arrivare fino ad oggi, quando per favorire la ripresa dopo l’emergenza sanitaria da Coronavirus, il Governo ha deciso di ampliare le agevolazioni, intervenendo sulla percentuale del contributo a fondo perduto, sul finanziamento massimo per ogni beneficiario, sulle spese ammissibili, sui beneficiari, sulla modalità di restituzione del prestito a tasso zero, che passa così dal 65% al 50%.

Il limite del finanziamento massimo erogabile per i soggetti costituiti come società resta a 200mila euro, mentre quello per i singoli beneficiari passa da 50mila a 60mila euro.

Per fare un esempio pratico oggi un soggetto residente in una delle regioni del Mezzogiorno poc’anzi elencate, che intende avviare un’attività nella sua regione, grazie agli ampliamenti introdotti dal Decreto Rilancio, ottiene un finanziamento di 60mila euro; di questi dovrà restituire, in sette anni a tasso zero, il 50% del prestito anziché il 65%.

Quali attività si possono avviare per fruire della misura Resto al Sud?

I settori in cui è possibile avviare attività fruendo della misura “Resto al Sud” riguardano la produzione di beni nei settori industria e artigianato, la trasformazione dei prodotti derivanti dall’agricoltura, dalla pesca e acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone e il turismo.

Anche le farmacie, gli studi professionali, i giornalisti appartengono alle categorie professionali finanziabili dalla misura.

Sono escluse le attività agricole e il commercio.

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Sono invece escluse le spese di progettazione, le consulenze, i salari, le spese notarili, le imposte e le tasse.

Il singolo beneficiario denominato per comodità XYZ, di età compresa tra i 18 e i 45 anni, che intende avviare un’attività imprenditoriale o professionale nella propria regione, riceve un finanziamento di 60mila euro per coprire le spese che andrà a sostenere per avviare la sua attività.

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Anche le spese sostenute per l’acquisto dell’impianto tecnologico BOR sono ammesse come voce di spesa finanziabile. Quindi XYZ può avviare la sua attività dotando i locali di un impianto tecnologico per il controllo della corretta utilizzazione delle infrastrutture ed evitare così, sinistri, danneggiamenti e anomalie.

Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo impianto tecnologico che usiamo per svolgere in Tele-presenza il servizio di portierato e guardiania virtuale, richiedi una consulenza gratuita.

 

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