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Impianti antincendio di protezione passiva e attiva

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Impianti antincendio di protezione passiva e attiva

A maggio 2020 entreranno in vigore le norme di sicurezza antincendio diversificate in base all’altezza degli edifici destinati alla civile abitazione.

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Lo scopo è quello garantire l’incolumità delle persone attraverso la predisposizione di impianti antincendio di protezione passiva e attiva e in generale l’adozione di misure di prevenzione incendi rivolte rilevare precocemente i principi di incendio e a limitarne la propagazione.

I vigili del fuoco hanno elaborato una classifica che aiuta a comprendere la differenza tra impianti di protezione attiva e passiva.

Quali sono gli impianti antincendio di protezione attiva

Gli impianti antincendio di protezione attiva richiedono l’azione di un essere umano per rilevare l’incendio, darne segnalazione e provvedere allo spegnimento.

In generale parliamo di attrezzature e impianti di estinzione, sistemi di allarme incendio, segnaletica e illuminazione di sicurezza e gli evacuatori di fumo e calore.

Gli estintori assieme alle reti idriche antincendio si usano per limitare la propagazione di un incendio e possono essere portatili o carrellati. Le reti idriche antincendio si collegano all’acquedotto cittadino o ad una vasca di disgiunzione per garantire la continuità dell’erogazione e una sufficiente pressione.

La distribuzione delle reti idriche antincendio è regolata in modo da agevolare le vie di uscita e fuga. Negli edifici a più piani le reti idriche sono previste per ogni piano.

L’impianto di rilevazione incendio è tradizionalmente composto da apparecchiature idonee a rilevare e segnalare un principio di incendio per contenere la propagazione dell’incendio e spegnere del tutto l’incendio.

La rilevazione dell’incendio avviene quando i valori di riferimento subiscono variazioni. Alla rilevazione del principio di incendio segue la segnalazione con allarmi agli organi preposti alla gestione delle emergenze. Per garantire l’efficienza dell’impianto anche in assenza di corrente elettrica, la centrale di controllo è collegata a sorgenti di energia alternativa.

Lo spegnimento dell’incendio può avvenire con acqua, schiuma, anidride carbonica, polvere, eccetera. L’erogazione può essere avviata direttamente dall’impianto di rilevazione incendi oppure per fusione di componenti termosensibili che a contatto con il fuoco aprono le teste erogatrici dei dispositivi lasciando uscire l’acqua.

Gli impianti di monitoraggio BOR possono essere considerati alla stregua degli impianti di prevenzione incendio, perché combinati alla professionalità di operatori che rilevano gli eventi sospetti, le anomalie e i principi di incendio in tempo reale, consentono di prevenire i danni e garantire l’incolumità delle persone. Sfruttando la tecnologia della Tele-presenza e dell’analisi video gli operatori rilevano precocemente gli eventi pericolosi e avviano i protocolli di emergenza, agevolando le manovre di spegnimento e contenimento dell’incendio messe in atto dai soggetti addetti alla gestione delle emergenze.

Quali sono gli impianti antincendio di protezione passiva

Sono classificabili invece come impianti antincendio di protezione passiva quelle misure che non richiedono l’azione di un essere umano per limitare gli effetti di un incendio nel tempo e nello spazio.

A tale scopo è prescritto l’innalzamento di barriere antincendio, l’interposizione di spazi scoperti mediante distanze di sicurezza, la predisposizione di una efficace compartimentazione mediante porte e muri tagliafuoco e vie di esodo, l’uso di materiale con resistenza al fuoco e sistemi di ventilazione. La comunicazione in un edificio va garantita, ma la presenza di porte tagliafuoco assicura l’isolamento di aree interessate dall’incendio e il contenimento della propagazione delle fiamme. La scelta di materiali resistenti al fuoco è importante nella definizione del tempo di spegnimento. È chiaro che materiali infiammabili alimentano l’incendio e riducono il tempo a disposizione dei soggetti incaricati della gestione dell’emergenza per il contenimento e lo spegnimento.

Se ti è stato utile questo articolo scrivi una recensione o condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’innovativo impianto di monitoraggio BOR, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.

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I vigili del fuoco hanno elaborato una classifica che aiuta a comprendere la differenza tra impianti di protezione attiva e passiva.

Quali sono gli impianti antincendio di protezione attiva

Gli impianti antincendio di protezione attiva richiedono l’azione di un essere umano per rilevare l’incendio, darne segnalazione e provvedere allo spegnimento.

In generale parliamo di attrezzature e impianti di estinzione, sistemi di allarme incendio, segnaletica e illuminazione di sicurezza e gli evacuatori di fumo e calore.

Gli estintori assieme alle reti idriche antincendio si usano per limitare la propagazione di un incendio e possono essere portatili o carrellati. Le reti idriche antincendio si collegano all’acquedotto cittadino o ad una vasca di disgiunzione per garantire la continuità dell’erogazione e una sufficiente pressione.

La distribuzione delle reti idriche antincendio è regolata in modo da agevolare le vie di uscita e fuga. Negli edifici a più piani le reti idriche sono previste per ogni piano.

L’impianto di rilevazione incendio è tradizionalmente composto da apparecchiature idonee a rilevare e segnalare un principio di incendio per contenere la propagazione dell’incendio e spegnere del tutto l’incendio.

La rilevazione dell’incendio avviene quando i valori di riferimento subiscono variazioni. Alla rilevazione del principio di incendio segue la segnalazione con allarmi agli organi preposti alla gestione delle emergenze. Per garantire l’efficienza dell’impianto anche in assenza di corrente elettrica, la centrale di controllo è collegata a sorgenti di energia alternativa.

Lo spegnimento dell’incendio può avvenire con acqua, schiuma, anidride carbonica, polvere, eccetera. L’erogazione può essere avviata direttamente dall’impianto di rilevazione incendi oppure per fusione di componenti termosensibili che a contatto con il fuoco aprono le teste erogatrici dei dispositivi lasciando uscire l’acqua.

Gli impianti di monitoraggio BOR possono essere considerati alla stregua degli impianti di prevenzione incendio, perché combinati alla professionalità di operatori che rilevano gli eventi sospetti, le anomalie e i principi di incendio in tempo reale, consentono di prevenire i danni e garantire l’incolumità delle persone. Sfruttando la tecnologia della Tele-presenza e dell’analisi video gli operatori rilevano precocemente gli eventi pericolosi e avviano i protocolli di emergenza, agevolando le manovre di spegnimento e contenimento dell’incendio messe in atto dai soggetti addetti alla gestione delle emergenze.

Quali sono gli impianti antincendio di protezione passiva

Sono classificabili invece come impianti antincendio di protezione passiva quelle misure che non richiedono l’azione di un essere umano per limitare gli effetti di un incendio nel tempo e nello spazio.

A tale scopo è prescritto l’innalzamento di barriere antincendio, l’interposizione di spazi scoperti mediante distanze di sicurezza, la predisposizione di una efficace compartimentazione mediante porte e muri tagliafuoco e vie di esodo, l’uso di materiale con resistenza al fuoco e sistemi di ventilazione. La comunicazione in un edificio va garantita, ma la presenza di porte tagliafuoco assicura l’isolamento di aree interessate dall’incendio e il contenimento della propagazione delle fiamme. La scelta di materiali resistenti al fuoco è importante nella definizione del tempo di spegnimento. È chiaro che materiali infiammabili alimentano l’incendio e riducono il tempo a disposizione dei soggetti incaricati della gestione dell’emergenza per il contenimento e lo spegnimento.

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