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Come si identificano le classi di stoccaggio

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Come si identificano le classi di stoccaggio

Per riconoscere le sostanze pericolose esistono opportuni sistemi di classificazione che ne consentono la ripartizione sicura nelle relative classi di stoccaggio.

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Individuare una sostanza richiede la valutazione delle proprietà pericolose, nella maggior parte dei casi è sufficiente leggere l’etichetta che illustra tutte le caratteristiche della sostanza.

L’etichettatura consente di rappresentare la scheda di dati di sicurezza della sostanza, in rapporto al particolare prodotto chimico e alla trasportabilità.

I sistemi di classificazione in vigore si rifanno al sistema mondiale armonizzato GHS (Global Harmonised System), che prevede che la scheda di dati di sicurezza contenga informazioni che descrivono la classe potenziale di pericolo, con le avvertenze, le indicazioni di pericolo e i consigli di prudenza.

Di seguito ti riporto un esempio di etichettatura di un solvente secondo il pittogramma di pericolo GHS/PLC.

Pittogramma GHS-esempio di etichettatura

Le singole classi di stoccaggio comprendono sostanze con caratteristiche di pericolosità affini e che di conseguenza richiedono l’adozione di misure di sicurezza simili.

In linea di massima molte sostanze sono ritenute pericolose per le acque; è per questo motivo che nelle classi di stoccaggio vanno valutate opportune forme di ritenzione delle acque utilizzate per lo spegnimento e quelle che provengono da perdite.

Le sostanze sono destinate a diversi scopi, per esempio nella fabbricazione di colori, concimi, prodotti fitosanitari, e nella maggior parte dei casi presentano più proprietà pericolose. Nel ripartirle nelle apposite classi di stoccaggio se presentano più proprietà, bisogna tenerne conto nella pianificazione delle misure di stoccaggio, dando una rilevanza superiore alla proprietà che presenta un pericolo maggiore.

Le classi di stoccaggio con pericolosità elevata sono sottoposte all’osservanza di leggi speciali e riguardano le sostanze infettanti, radioattive ed esplosive.

Nell’identificazione della classe di stoccaggio si tiene conto dei dati di sicurezza reperiti con l’etichettatura e della prima proprietà di pericolosità della sostanza.

Come dicevo prima, la maggior parte delle sostanze sono considerate pericolose per le acque e sono liquidi o altre sostanze che seppur mescolate in minima parte con l’acqua possono comprometterne la qualità.

I liquidi infiammabili per esempio vengono ripartiti in diverse classi tenendo conto del punto di infiammabilità.

Per tua conoscenza, il punto di infiammabilità è la temperatura più bassa alla quale si formano vapori in quantità tale che in presenza di ossigeno e di un innesco danno luogo al fenomeno della combustione. (Wikipedia)

Le sostanze che presentano un punto di infiammabilità inferiore a 30° sono sottoposte a misure speciali, di più ampia portata, perché quando la temperatura supera il punto di infiammabilità della sostanza, i vapori si combinano con l’aria e possono sviluppare un’atmosfera esplosiva.

A cosa serve ripartire le sostanze in classi di stoccaggio?

In conclusione, la ripartizione delle sostanze in classi di stoccaggio avviene in base alle caratteristiche di pericolosità.

In caso di rifiuti speciali la ripartizione viene eseguita tenendo conto delle sostanze che li compongono e della loro pericolosità.

L’assegnazione delle classi di stoccaggio consente di procedere al corretto stoccaggio delle sostanze.

Per un corretto stoccaggio dei rifiuti speciali che non possono essere depositati insieme ad altre sostanze per esempio, occorre predisporre un’adeguata compartimentazione che li tenga separati dal resto delle sostanze.

Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo servizio di portierato e guardiania virtuale che svolgiamo in Tele-presenza, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.

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I sistemi di classificazione in vigore si rifanno al sistema mondiale armonizzato GHS (Global Harmonised System), che prevede che la scheda di dati di sicurezza contenga informazioni che descrivono la classe potenziale di pericolo, con le avvertenze, le indicazioni di pericolo e i consigli di prudenza.

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Le classi di stoccaggio con pericolosità elevata sono sottoposte all’osservanza di leggi speciali e riguardano le sostanze infettanti, radioattive ed esplosive.

Nell’identificazione della classe di stoccaggio si tiene conto dei dati di sicurezza reperiti con l’etichettatura e della prima proprietà di pericolosità della sostanza.

Come dicevo prima, la maggior parte delle sostanze sono considerate pericolose per le acque e sono liquidi o altre sostanze che seppur mescolate in minima parte con l’acqua possono comprometterne la qualità.

I liquidi infiammabili per esempio vengono ripartiti in diverse classi tenendo conto del punto di infiammabilità.

Per tua conoscenza, il punto di infiammabilità è la temperatura più bassa alla quale si formano vapori in quantità tale che in presenza di ossigeno e di un innesco danno luogo al fenomeno della combustione. (Wikipedia)

Le sostanze che presentano un punto di infiammabilità inferiore a 30° sono sottoposte a misure speciali, di più ampia portata, perché quando la temperatura supera il punto di infiammabilità della sostanza, i vapori si combinano con l’aria e possono sviluppare un’atmosfera esplosiva.

A cosa serve ripartire le sostanze in classi di stoccaggio?

In conclusione, la ripartizione delle sostanze in classi di stoccaggio avviene in base alle caratteristiche di pericolosità.

In caso di rifiuti speciali la ripartizione viene eseguita tenendo conto delle sostanze che li compongono e della loro pericolosità.

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