L’emergenza è una situazione anomala che si viene a creare rispetto alle normali condizioni lavorative, e può causare infortuni.
Il d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. in materia di sicurezza antincendio prescrive una serie di adempimenti a carico dei soggetti addetti alla prevenzione e alla protezione: datori di lavoro, coordinatori per la sicurezza e addetti antincendio.
L’art. 18 del decreto 81 e s.m.i. prevede che il datore di lavoro e il dirigente debbano designare preventivamente i lavoratori che in caso di anomalia dovranno occuparsi dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio.
I lavoratori designati non possono rifiutare la nomina, eccetto che per giustificato motivo, devono essere adeguatamente formati sulle procedure da adottare in caso di emergenza ed essere in numero sufficiente a garantire l’evacuazione dei luoghi interessati da incendio con attrezzature adeguate alla specificità dei rischi cui è esposta l’azienda.
In caso di pericolo grave qualsiasi lavoratore, nel caso non potesse contattare il competente superiore gerarchico, deve essere in grado di eseguire le manovre di primo soccorso e favorire un’agevole gestione dell’anomalia da parte degli organi addetti al pronto intervento, attuando le misure secondo le proprie conoscenze e con i mezzi tecnici a sua disposizione.
I datori di lavoro e i dirigenti, in relazione alla specifica attività svolta dall’azienda, devono adottare tutte le misure idonee alla prevenzione incendi, all’evacuazione dei luoghi e ai rischi di pericolo grave.
Già da queste prime indicazioni è evidente che la gestione delle emergenze passa essenzialmente per tre fasi che interessano tanto i datori di lavoro quanto i dipendenti, e riguardano: il primo soccorso, la prevenzione incendi e la gestione delle emergenze.
Il datore di lavoro deve prendere contatti con i servizi pubblici competenti per la gestione dei primi soccorsi, del salvataggio, della lotta antincendio e della gestione delle emergenze.
Ha obbligo di informare tutti i dipendenti dei rischi che derivano dall’esercizio della propria attività e delle misure predisposte ai fini della prevenzione e protezione e dei comportamenti da assumere in caso di pericolo grave e immediato.
È tenuto a programmare gli interventi di manutenzione dei dispositivi di sicurezza, a prendere provvedimenti e a indicare le istruzioni sulle modalità di evacuazione dei luoghi, mettendo i lavoratori nelle condizioni di riconoscere i rischi di pericolo grave e cessare l’attività per trovare riparo lontano dal luogo di lavoro.
Deve adottare provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore in caso di pericolo grave e immediato, qualora non fosse in grado di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere misure adeguate per evitare pericoli per sé stesso e per l’incolumità di altre persone, in base alle proprie conoscenze e in forza dei mezzi tecnici messi a sua disposizione.
In caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, il lavoratore che si allontana dal posto di lavoro o dall’area interessata dall’anomalia e che prende misure per evitare conseguenze per sé stesso e per altri non subisce alcun pregiudizio, a patto che non abbia commesso una grave negligenza.
Il datore di lavoro ha obbligo di attrezzare le aree con mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio, ai rischi specifici cui è esposta l’area in base alle tipologie di lavorazioni che vi vengono eseguite, tenendo conto delle modalità di utilizzo in determinate circostanze.
Le attività più esposte a rischi elevati di incendio ed esplosioni sono i cantieri temporanei o mobili installati in luoghi sotterranei per la costruzione, manutenzione e riparazioni di gallerie, caverne, pozzi e tutte le opere in cui si usano esplosivi.
Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo servizio di portierato e guardiania virtuale che svolgiamo in Tele-presenza, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.
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I lavoratori designati non possono rifiutare la nomina, eccetto che per giustificato motivo, devono essere adeguatamente formati sulle procedure da adottare in caso di emergenza ed essere in numero sufficiente a garantire l’evacuazione dei luoghi interessati da incendio con attrezzature adeguate alla specificità dei rischi cui è esposta l’azienda.
In caso di pericolo grave qualsiasi lavoratore, nel caso non potesse contattare il competente superiore gerarchico, deve essere in grado di eseguire le manovre di primo soccorso e favorire un’agevole gestione dell’anomalia da parte degli organi addetti al pronto intervento, attuando le misure secondo le proprie conoscenze e con i mezzi tecnici a sua disposizione.
I datori di lavoro e i dirigenti, in relazione alla specifica attività svolta dall’azienda, devono adottare tutte le misure idonee alla prevenzione incendi, all’evacuazione dei luoghi e ai rischi di pericolo grave.
Già da queste prime indicazioni è evidente che la gestione delle emergenze passa essenzialmente per tre fasi che interessano tanto i datori di lavoro quanto i dipendenti, e riguardano: il primo soccorso, la prevenzione incendi e la gestione delle emergenze.
Il datore di lavoro deve prendere contatti con i servizi pubblici competenti per la gestione dei primi soccorsi, del salvataggio, della lotta antincendio e della gestione delle emergenze.
Ha obbligo di informare tutti i dipendenti dei rischi che derivano dall’esercizio della propria attività e delle misure predisposte ai fini della prevenzione e protezione e dei comportamenti da assumere in caso di pericolo grave e immediato.
È tenuto a programmare gli interventi di manutenzione dei dispositivi di sicurezza, a prendere provvedimenti e a indicare le istruzioni sulle modalità di evacuazione dei luoghi, mettendo i lavoratori nelle condizioni di riconoscere i rischi di pericolo grave e cessare l’attività per trovare riparo lontano dal luogo di lavoro.
Deve adottare provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore in caso di pericolo grave e immediato, qualora non fosse in grado di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere misure adeguate per evitare pericoli per sé stesso e per l’incolumità di altre persone, in base alle proprie conoscenze e in forza dei mezzi tecnici messi a sua disposizione.
In caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, il lavoratore che si allontana dal posto di lavoro o dall’area interessata dall’anomalia e che prende misure per evitare conseguenze per sé stesso e per altri non subisce alcun pregiudizio, a patto che non abbia commesso una grave negligenza.
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